Il PON “Per la Scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” è un Programma plurifondo finalizzato al miglioramento del servizio istruzione. In particolare, l’Obiettivo specifico 10.1. e l’Azione 10.1.1 – sono volti alla riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa tramite interventi di sostegno agli studenti caratterizzati da particolari fragilità, tra cui anche persone con disabilità.
La legge 13 luglio 2015, n. 107 (c.d. “La Buona Scuola”), recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative” all’articolo 1, comma 1, lettere l) e m), individua tra gli obiettivi formativi delle istituzioni scolastiche: “[…] prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, […] valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in 2 grado di sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie e con la comunità locale […] e apertura pomeridiana delle scuole”.
Tali obiettivi si incrociano sinergicamente con la strategia del PON “Per la scuola”, volta a perseguire l’equità, la coesione e la cittadinanza attiva, favorendo la riduzione dei divari territoriali e mirando al rafforzamento delle istituzioni scolastiche contraddistinte da maggiori ritardi, al sostegno degli alunni e alla promozione di esperienze innovative. Al riguardo, l’obiettivo dell’Unione europea è quello di ridurre, entro il 2020, la dispersione scolastica ad una percentuale media del 10%. Il PON “Per la Scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” agisce in un’ottica sistemica su tutto il territorio nazionale anche se in misura diversa, in virtù delle risorse assegnate, nelle regioni del sud e in quelle del centro-nord.
Al fine di contribuire al raggiungimento dei suddetti obiettivi, già con il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca n. 273 del 27 aprile 2016, è stata avviata un’azione specifica per la realizzazione di interventi per la prevenzione della dispersione scolastica nelle zone periferiche delle città metropolitane caratterizzate da un maggiore rischio di evasione dall’obbligo scolastico.
Il presente Avviso si pone, quindi, come obiettivo primario quello di riequilibrare e compensare situazioni di svantaggio socio-economico, in zone particolarmente disagiate, nelle aree a rischio e in quelle periferiche, intervenendo in modo mirato su gruppi di alunni con difficoltà e bisogni specifici e quindi esposti a maggiori rischi di abbandono, ma anche coinvolgendo altri soggetti del territorio: enti pubblici e locali, associazioni, fondazioni, professionisti. In particolare, gli enti locali responsabili di servizi, quali mense, trasporti, gestione degli immobili adibiti ad uso scolastico, possono contribuire ad ampliare significativamente l’offerta formativa nelle istituzioni scolastiche soprattutto nelle aree periferiche. Spesso gli alunni che risiedono in tali aree non hanno molte opportunità per integrare o accrescere il curricolo scolastico. Le iniziative di cui al presente Avviso possono, quindi, essere realizzate in raccordo con soggetti sia pubblici che privati e in particolare con enti locali. I soggetti privati devono essere individuati nel rispetto dei principi di trasparenza, concorrenza e non discriminazione.
Appare, pertanto, strategico che le scuole si aprano oltre i tempi classici della didattica agli alunni e alle loro famiglie. Gli spazi delle scuole potranno essere vissuti dai ragazzi e dal quartiere il pomeriggio, nei fine settimana, nei tempi di vacanza, diventando spazio di comunità in aree di particolare disagio abitativo e con elevato tasso di dispersione scolastica. Attraverso musica, arte e teatro, educazione ambientale e percorsi di legalità, ampliamento dei percorsi curriculari sarà possibile sviluppare competenze riconducibili al curricolo e azioni di rinforzo delle competenze di base per ampliare l’offerta formativa, anche utilizzando metodi di apprendimento innovativi.
Le azioni del Pon “Per la Scuola – Competenze e ambienti per l'apprendimento” non solo si pongono come complementari al Progetto "La scuola al centro” ma ne costituiscono una fase di ampliamento e una estensione su tutte le aree ad alta dispersione per combattere il disagio e favorire l’inclusione su tutto il territorio nazionale anche con l’eventuale supporto dei fondi FEAD a titolarità del Ministero del Lavoro.